Lo Stadio Romeo Menti rappresenta per il Vicenza Calcio un’icona straordinaria, luogo che rievoca vittorie e momenti straordinari vissuti negli oltre cento anni di storia biancorossa. Così vicino al terreno di gioco, perfettamente inserito nell’area urbana della città, così piccolo ma al tempo stesso raccolto, il Menti è sempre stato il “fortino inespugnabile” del Vicenza, la casa dei suoi tifosi. La storia del Menti è inoltre affascinante. Subito dopo la Grande Guerra, l’Amministrazione Comunale di Vicenza cominciò ad interessarsi al problema sportivo per dare alla cittadinanza uno spazio per il gioco del calcio. Il 27 marzo 1934 venne deliberata dal Comune l’approvazione del progetto relativo alla costruzione del campo sportivo lungo il fiume Bacchiglione.
L’opera, appaltata alla società Ghiaia Astico, fu portata a termine il 31 agosto del 1935. Lo Stadio, che ebbe il nome di Littorio, si estendeva per una superficie di 34.000 mq.
Il campo di gioco regolamentare prevedeva all’esterno una pista di atletica con quattro corsie e l’anello si sviluppava su 360°. L’incremento dell’attività agonistica portò tra il 1943 e il 1947 all’ampliamento delle tribune e delle gradinate per una capienza complessiva di 17.000 spettatori. Nel 1949, subito dopo la tragedia si Superga, lo Stadio, con delibera comunale, fu intitolato all’illustre cittadino Romeo Menti, ex biancorosso deceduto il 4 maggio in quella catastrofe. Nel 1953, dopo la concessione in uso all’A.C. Lanerossi, si effettuano ulteriori lavori: vennero completati i vari servizi ed i posti furono portati a 30.000. Attualmente, dopo la conclusione dei vari lavori di ristrutturazione e di allestimento di apparecchiature richieste dalla normativa in fatto di sicurezza (tornelli, varchi, telecamere di sorveglianza, biglietterie elettroniche), la capienza del Menti è stata portata a 12.000 spettatori.
Malgrado i suoi anni, il Menti continua ad esercitare quel fascino straordinario che lo ha reso famoso in tutta Italia. Nel 1953, dopo la concessione in uso all’ A.C. Lanerossi, si effettuarono ulteriori lavori: vennero completati i vari servizi ed i posti furono portati a quota 30.000.Una storia profonda e inedita ricomposta anche dal prezioso libro “Menti del Cuore”, scritto da Antonio Di Lorenzo e Andrea Mason, firme de “Il Giornale di Vicenza” che ripercorre le suggestioni e le emozioni che hanno contrassegnato un impianto divenuto autentico luogo del cuore per migliaia di vicentini, custode di di emozioni, non solo sportive, succedutesi nell’arco di oltre settantacinque anni. Un pezzo di storia di Vicenza, la nostra città, che passa immancabilmente anche per questo parto verde solcato da personaggi e momenti che hanno scandito l’esistenza di intere generazioni e dello stesso capoluogo berico. Una rivisitazione del passato per elevare il valore del nostro presente.
tratto da VICENZA CALCIO.COM
vedi anche: STADIO, SOCIETA', SPONSOR
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