Daniele Scaramella 13 Luglio 2015
Dal 1970 sono passati 45 anni e più di quaranta allenatori si sono susseguiti sulla panchina del Vicenza. Quasi uno a stagione. Senza nessuna pretesa di avere in tasca la verità assoluta, abbiamo messo in fila cronologicamente i dieci che in questo ultimo perido "moderno" hanno lasciato una traccia più marcata sul solco della storia vissuta dalla società biancorossa. Lasciamo al lettore decidere quale possa essere la classifica ideale di questi magnifici dieci, certi che qualche esclusione ma anche qualche inclusione, non potrà che suscitare quelle polemiche che sono il sale delle discussioni tra tifosi.
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GIANBATTISTA FABBRI: Da allenatore ha guidato il Lanerossi Vicenza con un giovane Paolo Rossi nelle sue file. A lui è attribuita l'intuizione di avere spostato il futuro Pablito dal ruolo di ala destra a quello di centravanti per supplire alla mancanza di un attaccante in squadra. Conquistò nell'arco di due anni una promozione in Serie A e quindi nel 1977-78 uno storicosecondo posto nella massima serie alle spalle della Juventus ottenuto grazie a un gioco effervescente e lontano dalla tradizionale mentalità italiana. Nacque così il Real Vicenza. Al termine di quella stagione Fabbri vinse il prestigioso riconoscimento del Seminatore d'oro come migliore allenatore italiano dell'anno. La stagione successiva, che vide il Vicenza per la prima volta nella storia partecipare alle coppe europee, la Uefa, si concluse amaramente, con la retrocessione in serie B. Se n'è andato il 3 giugno scorso all'età di 89 anni e il club biancorosso lo ha ricordato così: "E' mancato un pezzo della nostra storia".
BRUNO GIORGI: Guida il Vicenza in serie C dalla stagione 1983-84 con l'obiettivo di raggiungere la B. L'impresa gli riuscirà alla seconda stagione, dopo una prima in cui promuove in prima squadra un sedicenneRoberto Baggio e che chiude al terzo posto con 47 punti, diciassette vittorie, tredici pareggi, quattro sconfitte (una a tavolino) e con un super toto Rondon capocannoniere con 24 gol. L'anno seguente il Vicenza arriva secondo ma a pari punti con il Piacenza che batterà 3-1 dopo i tempi supplementari nello spareggio di Firenze e sarà serie B. Alla sua terza e ultima stagione sulla panchina biancorossa, Giorgi sul campo conquista anche la serie A arrivando attraverso un gioco esaltante, premiato da più di 16.000 presenze in ogni gara al Menti, un terzo posto che però verrà revocato dall'ufficio indagini per il "solito" caso di calcioscommesse italiano. Tecnico taciturno ma carismatico, muore il 22 settembre 2010 a 69 anni a causa di un male incurabile.
GIULIO SAVOINI: Dopo aver centrato con il Vicenza in veste di giocatore numerose salvezze in serie A, ottiene la più importante da tecnico nella stagione 1989-90 in serie C. Un campionato travagliato iniziato con Romano Fogli in panchina e l'obiettivo di raggiungere la serie B, con la nuova proprietà di Dalle Carbonare. Fogli però viene esonerato alla 17ma giornata e in panchina si prova con Sergio Gasparin che già aveva allenato a Bassano, Valdagno e Thiene ma che in quel momento rivestiva il ruolo di amministratore delegato. A quattro giornate dalla fine la situazione è ancora drammatica e quindi si ricorre alla carta Savoini, tecnico della Primavera. Il buon Giulio riuscirà a cogliere una insperata salvezza sconfiggendo e raggiungendo il Prato all'ultima giornata e successivamente battendolo (2-0) nello spareggio di Ferrara. Una partita storica che permetterà al Vicenza di salvare la categoria e cominciare a costruire la squadra che arriverà fino in Europa.
RENZO ULIVIERI: Torna al Vicenza, che aveva già allenato in B nel 1979/80, nella stagione 1991 in serie C voluto dal presidente Dalle Carbonare. Come accaduto a Bruno Giorgi riuscirà a lasciare l'inferno della serie C solo al secondo tentativo, dopo un lungo testa a testa con l'Empoli battuto al Menti per 2-1. Toscanaccio dal carattere irascibile ma anche ironico e scaramantico Ulivieri guida il Vicenza anche in serie B, raggiungendo una comoda salvezza e ponendo le basi per quella squadra che Guidolin porterà fino in Europa. Attualmente è presidente dell'Associazione Italiana Allenatori Calcio
FRANCESCO GUIDOLIN: Esonerato in serie A dall'Atalanta nel 1993 dopo dieci partite, viene chiamato dal Vicenza la stagione successiva per raccogliere l'eredità lasciata da Ulivieri. La sua carriera sulla panchina biancorossa avrà un'impennata verticale. Conquista subito la promozione, arrivando terzo dietro a Piacenza e Udinese,riportando il Vicenza in A dopo 16 anni. Nel primo anno nella massima serie ottiene un ottimo nono posto ma il capolavoro lo compie nella stagione successiva quando porta i biancorossi al primo posto in classifica per alcune giornate ma soprattutto avincere la Coppa Italia in finale contro il Napoli. Al quarto anno centra una salvezza più sofferta delle altre ma in Europa il Vicenza giunge fino alla semifinale di Coppa Coppe, arrendendosi al ritorno contro il Chelsea (3-1), dopo aver battuto gli inglesi 1-0 nella gara di andata al Menti. Lascierà Vicenza dopo 4 anni da sogno per i tifosi che gli tributeranno lo striscone "1994-1998: gli anni più belli della nostra storia. Grazie Francesco".
EDOARDO REJA: Subentra a Colomba in serie A nella stagione 1998/99. I tifosi lo accolgono con lo striscione "Salvaci soldato Reja" ma l'impresa purtroppo non riuscirà. Confermato in panchina anche nella successiva stagione di serie B vincerà il campionato con due giornate di anticipo e 67 punti totali e 69 reti realizzate mandando ben tre giocatori, Comandini (21), Luiso (13) e Bucchi (10) in doppia cifra. E' lui ad ottenere l'ultima promozione sul campo nella storia del Vicenza. Nuovamente confermato alla guida della squadra in serie A non riuscirà a salvare il Vicenza dalla retrocessione, pur restando in sella fino all'ultima giornata.
ANDREA MANDORLINI: Mister del Vicenza nella stagione 2002/2003. Dopo una partenza stentata, ingrana nella stagione invernale innanellando un filotto di 6 vittorie consecutive che trascinano sorprendentemente la squadra fino in vetta alla classifica. Il Vicenza regge fino ad inizio primavera (con una spettacolarevittoria al Menti 4 a 1 contro l'Hellas Verona) ma crolla nelle ultime sette partite scendendo all'ottavo posto finale. In quel periodo si incrina inesorabilmente anche il rapporto con la curva biancorossa che contesta prima la squadra, poi il mister. La ruggine continuerà anche negli anni seguenti, inasprendosi sempre più con l'arrivo del tecnico alla guida dell'Hellas Verona, nonostante qualche (timido) tentativo del tecnico di riconciliazione.
GIUSEPPE IACHINI: E' scelto per il dopo Mandorlini e si prende in carico una squadra infarcita di baldi giovani ma alle prime armi. Ai vari Vitiello, Biondini, Bonanni, Padoin, Luca Rigoni, De Martin e Rantieri fanno da chioccia Paganin, Schwoch e Margiotta e alla fine è 13mo posto. Allenatore martello entra nel cuore dei tifosi per la grande cultura del lavoro e per essere riuscito a cogliere il traguardo della salvezza con una rosa di valore ma con poca esperienza. Non ottiene dalla società garanzie sulla conferma dei giocatori e quindi decide di accettare la corte del Piacenza andandosene dopo una sola stagione.
ANGELO GREGUCCI: Il 3 ottobre 2006, dopo l'esonero di Giancarlo Camolese, diventa nuovo allenatore del Vicenza. La squadra si risolleva dal penultimo posto fino a metà classifica: al momento del suo arrivo il Vicenza aveva un punto in 5 giornate, terminerà la stagione all'undicesimo posto. Nella stagione successiva nonostante un inizio disastroso (due sole vittorie in tutto il girone di andata) grazie ad un buon girone di ritorno i biancorossi si salvano con il 17mo posto finale. Buona anche la terza e ultima stagione conclusa con un tranquillo dodicesimo posto. Apprezzato dai tifosi per la capacità di assumersi sempre le proprie responsabilità e per aver condotto i biancorossi a tre salvezze consecutive in condizioni non sempre agevoli, lascierà per andare ad allenare l'Atalanta in serie A, senza grande fortuna.
PASQUALE MARINO: Approda al Vicenza nell'ottobre 2014 in sostituzione di Giovanni Lopez e con lui la squadra vola. Nel girone di ritorno un filotto di sei vittorie consecutive portano la squadra fino al secondo posto in classifica. Il campionato si chiude con il Vicenza terzo e i tifosi che sognano la A ma ai playoff dirà male con l'eliminazione ad opera del Pescara. Il suo calcio però, dopo tanto tempo, finalmente fa ritornare l'entusiasmo tra i tifosi e si torna a rivedere un Menti gremito come ai bei tempi. Nel giugno 2015 annuncia l'addio al club berico tramite la sua pagina Facebook, nonostante la società gli avesse garantito un prolungamento del contratto fino al 2018 ed un adeguamento dell'ingaggio. Ormai prossimo a firmare con il Catania, l'accordo salta a causa dello scandalo che coinvolge la squadra etnea. Marino viene nuovamente convocato dalla società berica che gli offre il progetto tecnico che desiderava e il 25 giugno viene trovato l'accordo per restare con i biancorossi fino al 2017. Tra qualche settimana si ripartirà con la speranza di un difficile bis.
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